Il tema della Giornata di quest’anno è dato dal versetto del Vangelo di Matteo «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Papa Francesco nel suo messaggio ricorda che «Gesù Cristo, a chi vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore e debolezza, non impone leggi, ma offre la sua misericordia, cioè la sua persona ristoratrice. Gesù guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità, non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno, invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di tenerezza».

A noi operatori sanitari il Papa ricorda che “ogni intervento diagnostico, preventivo, terapeutico, di ricerca, cura e riabilitazione è rivolto alla persona malata, dove il sostantivo “persona”, viene sempre prima dell’aggettivo “malata”. Pertanto, il vostro agire sia costantemente proteso alla dignità e alla vita della persona, senza alcun cedimento ad atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile”. E prosegue «nell’esperienza del limite e del possibile fallimento anche della scienza medica di fronte a casi clinici sempre più problematici e a diagnosi infauste, siete chiamati ad aprirvi alla dimensione trascendente, che può offrirvi il senso pieno della vostra professione».

Stesso tema è stato ulteriormente approfondito durante la celebrazione della Santa Messa all’RSA di Locorotondo dai due parroci della Chiesa Madre del paese.

Non a caso oggi 11 febbraio, Giornata mondiale del malato, ricorrenza della Chiesa cattolica romana istituita da papa Giovanni Paolo II –sia anche la  Madonna di Lourdes alla quale era molto legato.

La Madonna di Lourdes, la cui prima apparizione data 11 febbraio 1858: quel giorno la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del piccolo comune francese di Lourdes, raggiunse Massabielle, una località del territorio contraddistinta dalla presenza di una grotta, per raccogliere legna in compagnia di una sorella e di un’amica. Intenta a levarsi le calze per attraversare il fiume Gave, sentì una sorta di suono di vento e volgendo lo sguardo verso la grotta vide una signora misteriosa. In quel primo incontro con la Madonna, Bernadette, dopo aver fatto il segno della croce, si unì a lei nella recita del rosario. Al termine della preghiera, la signora svanì improvvisamente. Ma poi seguirono altre 7 apparizioni.

Al significato cristiano della sofferenza Wojtyla aveva dedicato l’enciclica Salvifici doloris, firmata l’11 febbraio del 1984, memoria della Madonna di Lourdes. L’11 febbraio dell’anno successivo aveva istituito il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari.

L’RSA di Locorotondo nella serata dell’11, successivamente alla processione flame, ha ospitato la statua della Madonna di Lourdes, che per l’occasione è stata portata in processione anche dai nostri operatori. Il giorno 12 è stato recitato, con la collaborazione delle suore missionarie e i parenti dei nostri pazienti, il Santo Rosario.