Laddove l’ospedalizzazione diviene una parentesi duratura e prolungata nella vita degli individui, può accompagnarsi a una condizione di maggiore fragilità e declino funzionale delle persone.
Tale esperienza, infatti, si accompagna quasi inevitabilmente a vissuti di disorientamento rispetto a un contesto sconosciuto, a una riduzione dei livelli di autonomia, ma anche alla paura per le pratiche mediche quotidiane.
La prevenzione di tali rischi risiede principalmente nel ricreare intorno al paziente un contesto rassicurante e che si avvicini il più possibile alla loro “normalità”.
In tale direzione, approfittando del piacevole periodo estivo, abbiamo progettato con maggiore frequenza e sistematicità delle uscite con i pazienti, accompagnandoli in vari luoghi e ambienti significativi del paese.
È stata un’occasione per creare momenti di scambio, rinsaldare relazioni ma anche per ri – conettere i pazienti con l’ambiente, con i suoi luoghi di ritrovo, tipici della quotidianità di ciascuno.
Prepararsi per l’uscita, accordarsi con gli altri utenti sull’organizzazione, acquistare un caffè piuttosto che un gelato dal bar, respirare aria di spensieratezza e condivisione, nella loro apparente banalità, sono divenuti elementi terapeutici importanti nel percorso riabilitativo di ogni membro coinvolto.