Al fine di migliorare l’esperienza emotiva, l’equipe psico-educativa dell’RSA di Locorotondo ha realizzato un laboratorio di stimolazione per aiutare i pazienti a far emergere emozioni vecchie, ma anche recenti, stimolandoli in modo mirato su aspetti emozionali specifici attraverso differenti modalità espressive.
È un lavoro mirato che serve a stimolare il contatto e la percezione di stati emotivi diversi nello stesso tempo, potenziare il ricordo e la conoscenza delle emozioni, rinforzare la memoria e la produzione linguistica, e sollecitare la condivisione e il benessere con il resto dei pazienti.
Assai marcato è emerso il legame tra il benessere emotivo e lo stato di salute e quanto lo stesso sia più palese con l’aumentare dell’età. Pare che la salute fisica e il benessere psicologico si influenzino a vicenda: più ci si sente bene fisicamente più si è contenti e una maggiore predisposizione personale a provare emozioni positive porta a vivere in modo meno negativo i problemi fisici.
Tuttavia, l’anziano può riuscire a superare o ad attenuare l’entità di esperienze negative tramite la ricerca di nuove relazioni interpersonali significative.
Le attività occupazionali in questo senso assumono un ruolo centrale nel favorire l’inserimento dell’anziano in vari campi di attività ed interessi sociali che rappresentano il mezzo principale per instaurare relazioni e scambi affettivi con il resto dei pazienti.
Nello specifico, al fine di stimolare il contatto e la consapevolezza emotiva nei nostri ospiti, abbiamo realizzato con i cartoncini delle angurie che di volta in volta hanno assunto espressioni emozionali di diverso tipo, spaziando dalla gioia alla tristezza, attraversando l’allegria e sfiorando la goliardia per finire alla malinconia delle esperienze di vita.
Questa attività, di semplice realizzazione, ha facilitato il collegamento dei colori alle emozioni e le emozioni ai significati personali. Inoltre, si è riscontrato l’ampliamento del ventaglio di ricordi emozionali rispetto a quello che solitamente i nostri pazienti esprimono. Facilitare il contatto emotivo nell’anziano è parte integrante del lavoro di stimolazione delle abilità cognitive residue.
È emerso che con l’avanzare dell’età vi è una tendenza ad un appiattimento dell’umore: nelle persone la frequenza e l’intensità delle emozioni positive decresce con gli anni perché, probabilmente, cambia il livello di aspettative e la capacità di adattamento alle situazioni nuove.
Le emozioni infatti, sono un processo multicomponenziale, articolato in più componenti che hanno un decorso temporale e sono attivate da stimoli interni o esterni.
La maggior parte delle teorie odierne definiscono le emozioni, o meglio le esperienze emotive, come un processo multicomponenziale, cioè articolato in più componenti e con un decorso temporale che evolve.
In alcuni casi è stata riscontrata l’alessitimia ovvero l’incapacità di identificare i propri stati emotivi e di descrivere in maniera appropriata le proprie e le altrui emozioni. In altri, la presenza di una patologia come la demenza o la depressione, ha evidenziato come sia possibile verificare un’alterazione del normale vissuto emotivo sia nei propri confronti che verso gli altri. Anche in assenza di una malattia importante, la molteplicità dei diversi “acciacchi”, con le loro rispettive limitazioni sulla qualità della vita quotidiana, sembra possa comportare una modificazione importante del tono dell’umore e della spontaneità emotiva.