Il fondatore della psicomotricità, J. De Ajuariaguerra, celebre psichiatra francese, soleva ripetere agli operatori della riabilitazione: “Non cercate di riparare, ma di offrire la libertà di essere”.
La psicomotricità, infatti, si propone proprio l’obiettivo specifico di riattivare il soggetto nella sua globalità, stimolandone competenze e risorse e riducendo gli aspetti sintomatologici connessi alle loro patologie. Nella RSA di Sannicandro di Bari, la psicomotricità rappresenta ormai una costante delle attività laboratoriali che scandiscono la routine degli ospiti, con effetti benefici visibili e sorprendenti. La collaborazione tra le diverse figure professionali che operano all’interno della nostra équipe riabilitativa, ha consentito di implementare un modello di lavoro che ambisce ad integrare e conciliare l’aspetto puramente motorio con la stimolazione delle funzioni cognitive, espressive ed emotive dei pazienti.
Mediante un atteggiamento accogliente ed incoraggiante l’operatore propone esercizi di ginnastica dolce, rilassamento muscolare, respirazione ma anche di gioco e stimolazione cognitiva ad hoc.
Il progetto si realizza, dunque, mediante percorsi ed esperienze concrete di tipo psicomotorio in cui il soggetto ha la possibilità di sperimentare nuovi modi di sentire il proprio corpo, stimolandone l’intenzionalità ed il senso di azione e controllo sull’ambiente. Diviene uno spazio nel quale i pazienti sviluppano una nuova capacità espressiva del proprio corpo, favorendo la presa di coscienza delle proprie sensazioni, emozioni e della capacità di fare e saper fare ma anche di rapporto e scambio all’interno del gruppo, promuovendo relazioni empatiche e di fiducia.
In conclusione, l’intervento psicomotorio aiuta evidentemente le persone, al di là della patologia, dell’età anagrafica, delle etichette e dei condizionamenti sociali, a ritrovarsi come persone, comunque ricche e con delle potenzialità in grado, pur con i propri limiti, di dare senso alla propria esistenza.